"BARRIERE VERDI" LUNGO I CORSI D'ACQUA

 

   

   La situazione dell’arboricoltura “paesaggistico – ambientale” lungo i corsi d’acqua allo stato attuale è tutt’altro che rosea: le sponde dei fiumi, dei torrenti e dei ruscelli si presentano nella loro maggioranza come discariche a cielo aperto e la quasi totalità di piante presenti sono sterpaglie ed arbusti infestanti.

Lungo i corsi d’acqua, siano questi fiumi piccoli o grandi, torrenti impetuosi o tranquilli, è d’obbligo progettare e realizzare “barriere verdi” formate da alberi ed arbusti con caratteristiche fisiologiche molto particolari: tali piante devono resistere bene in terreni con falde freatiche alte o fortemente oscillanti, in terreni compattati, molto umidi, con ristagni idrici frequenti e di lunga durata, sopportare periodi siccitosi, vegetare anche in terreni ciottolosi e disgregati, nonché essere piante longeve, ben ramificate ed in grado di resistere bene alle fitopatie ed alle avversità naturali ed antropiche.

I sistemi d’impianto finalizzati a questa “sistematica arborea ed arbustiva” sono notevolmente impegnativi, in quanto si deve operare in modo tale che dopo la messa a dimora delle piante queste siano in grado di svilupparsi ed adattarsi in maniera ottimale senza particolari interventi dell’uomo, se non per un costante monitoraggio da parte di tecnici in arboricoltura.

Gli alberi ed arbusti di maggior idoneità nell’ambito dell’arboricoltura “paesaggistico – ambientale” lungo i corsi d’acqua devono sviluppare un apparato radicale robusto, fitto, profondo e molto esteso ed un’ampia superficie fogliare: queste caratteristiche ipogee ed epigee sono determinanti quale filtro e freno delle acque piovane e delle acque del sottosuolo.

 

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