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L'IDEATORE DEL TERMINE ECOLOGIA: ERNST HEINRICH HAECKEL 8 SETTEMBRE 2001
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Ernst Heinrich Haeckel (1834 – 1919), scienziato e biologo tedesco, nella stesura della sua opera “Morfologia generale degli organismi” (1866) introdusse il termine “ecologia” per definire la scienza che studia i rapporti degli organismi tra di loro ed in relazione all'ambiente in cui vivono. L’ecologia è quindi la scienza che studia l’evoluzione di vegetali, animali ed esseri umani che vivono nello stesso ambiente e dalla cui armonica convivenza dipende l’equilibrio biologico del nostro pianeta. Haeckel fu un sostenitore della teoria evoluzionista di Charles Robert Darwin (1809 – 1882), del pensiero filosofico di Johann Wolfang Goethe (1749 – 1832) e delle idee filosofiche di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770 – 1831). Questo è dimostrato nella sua opera “Storia Naturale della Creazione” del 1868 dove sostiene un “monismo panteistico” che riconduce ad un unico principio: la radice dell’opposizione tra materialismo e spiritualismo.
Compì i suoi studi per tre anni con Carl Gegenbauer (1826 – 1903), eminente professore dell’Università di Jena in anatomia e fisiologia; fra il 1859 ed il 1866 fu direttore dell’Istituto Zoologico di Jena; autore poi di numerose opere tra le quali la monumentale monografia sui “Radiolari”, “Legge biogenetica fondamentale”, “Morfologia generale degli organismi”, “Problemi dell’universo”, “Enigmi del mondo”, “Forme artistiche della natura” e “Lettere di un viaggiatore nell’India”. Tra i numerosi premi ed onorificenze, Haeckel nel 1895 e nel 1898 ricevette il premio “Bressa” e sempre nel 1898 fu insignito della laurea honoris causa in Scienze della prestigiosa Università di Cambridge. Haeckel non fu solo un grande scienziato ed un prolifico autore di opere scientifiche e paesaggistiche, ma per come ha saputo raccontare con entusiastica semplicità e naturalezza i suoi celebri viaggi e le sue originali osservazioni riguardanti la vita del magico e misterioso mondo delle piante egli può essere definito a pieno titolo anche un sensibile artista. Oltre alle sue ricerche ed alle sue laboriose e singolari osservazioni di naturalista, Haeckel ha saputo descrivere con maestria anche L’”India verde”: le fantastiche foreste del Malabar, i meravigliosi giardini che circondano Bombay, i baniani di Cubala – Hill, i boschi di alberi di cocco di Mahin.
Nel 1881 visitò l’isola di Ceylon e descrisse con fervore il celebre giardino botanico fondato dagli inglesi nel 1819 situato nel centro dell’isola. Scrisse: “L’isola di Ceylon può chiamarsi il paradiso dei botanici”. La descrizione che fece dei viali di Ficus elastica (l’albero del caucciù), del Ficus bengalensis (il baniano), dei bambù giganti, delle grandi graminacee, delle felci arborescenti e di un’infinità di altre piante rimangono racconti unici ed insostituibili. A proposito del Ficus bengalensis (pianta indigena dell’India) Haeckel amava raccontare un curioso episodio di quando nell’isola di Ceylon ebbe l’occasione di poter ammirare uno dei più vecchi e giganteschi baniani esistenti sull’isola: “questa maestosa ed imponente pianta posava la sua immensa mole sopra grossi pilastri ed era uno spettacolo straordinario e molto strano perché i suoi rami con poche foglie erano molto curvi per il peso di numerosi grossi frutti di colore giallognolo. Mi avvicinai per poter osservare da vicino questi frutti e quale fu il mio stupore! Vidi uno alla volta questi frutti staccarsi e volar via sbattendo le ali. Erano dei giganteschi pipistrelli del genere Pteropus, volatili indigeni del continente asiatico ed australiano; questi pipistrelli sono ghiotti del frutto succoso del baniano.
Del nostro Paese Haeckel scrisse: “Finalmente nel 1859 ebbi la fortuna di fare un lungo viaggio in Italia. Colà nelle rive di quel Mediterraneo ove brulica la vita e che da quel momento imparai ad amare, passai un anno, immerso nello studio della sua fauna marina così ricca, così varia. Nel 1880 Haeckel ritornò in Italia e vi trascorse tutto il periodo autunnale; fu ospite del console inglese Ms. Montagne Brown nella allora ben nota “Villa Brown” di Portofino. Passò questo lungo periodo in ricerche e studi sulla fauna e sulla flora della deliziosa riviera ligure. |
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