SISTEMATICA E NOMENCLATURA BINOMINALE BOTANICA

                                                                                                                                                                      15 GIUGNO 2009

 

 

La sistematica botanica è l’insieme della cognizione di una scienza riferita ai principi ed ordinata secondo questi. In sintesi è la classificazione fondata su pochi caratteri ma molto importanti e di facile rilevazione.

 

 

 

 

 

Un classico esempio è la “sistematica sessuale” di Carlo Linneo relativa alla classificazione delle piante.

 

 

 

 

 

 

In base all’International Code of Botanical Nomenclature (Codice internazionale di nomenclatura botanica), riveduto ogni sei anni, lo schema di classificazione delle piante inizia dal “Regno” e decresce nel seguente modo:

· Regno: nome dato a ciascuna delle tre grandi ripartizioni del mondo della natura: Regno Animale, Regno Vegetale, Regno Minerale.

· Divisione: il più grande raggruppamento sistematico botanico comprendente le Pinophyta o Gimnosperme e le Magnoliophyta o Angiosperme.

· Classe: raggruppamento tassonomico di più ordini.

· Sottoclasse: suddivisione tassonomica di una classe.

· Ordine: categoria tassonomica inferiore alla Classe, superiore alla Famiglia.

· Famiglia: classificazione dei generi che hanno caratteri comuni.

· Sottofamiglia: suddivisione tassonomica di una Famiglia.

·Genere: raggruppamento di specie che possiedono uno o più importanti caratteri comuni.

· Specie: classificazione di individui nati gli uni dagli altri o da genitori comuni o molto somiglianti tra loro. Il primo criterio della specie è la      

              continuità nella similitudine morfologica.

· Varietà: divisione delle sistematica botanica in riferimento alle piante che si sviluppano prevalentemente allo stato naturale.

· Cultivar: variazione di piante coltivate, determinata da incroci naturali od antropici.

· Incrocio: ibridazione od ibridismo tra le piante appartenenti allo stesso Genere od alla stessa Famiglia, più raramente appartenenti a Generi o

                Famiglie diverse.

 

 

 

 

 

 

 

La nomenclatura binominale botanica - concepita dal botanico svizzero Johann Bauhin (1541 – 1613), autore dell’opera “Historia plantarum universalis”  - è stata introdotta nel 1753, ed oggi universalmente accettata,  dal celebre naturalista svedese Carl Nilsson Linnaeus o Carl Von Linnè, più comunemente noto in Italia come Carlo Linneo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Con questa “denominazione binomia” ogni pianta viene identificata con due nomi: il primo indica il genere di appartenenza, il secondo indica le specie. Entrambi i nomi, in ogni parte della Terra, sono scritti in corsivo nella lingua latina. Il primo nome con iniziale maiuscola, il secondo nome con iniziale minuscola. La forma più corretta prevede che ai due nomi di cui sopra venga fatto seguire il nome degli autori botanici o delle loro abbreviazioni convenzionali.

 

 

 

Ad esempio il genere di piante che in italiano sono conosciute con il nome di Quercia, in inglese oak, in francese chêne, in tedesco eiche e così via, in tutto il mondo è identificato con il nome latino Quercus.

Se invece ci riferiamo ad una specie di Quercus, ad esempio alla specie che in italiano conosciamo come Rovere, in ogni parte della Terra essa viene identificata con il nome latino Quercus petraea (Mattuschka) Lieblein.

 

 

 

 

Se una determinata specie di pianta subisce delle variazioni morfologiche naturali ben distinte, alla denominazione binomia si aggiunge un terzo nome preceduto dalla parola “varietà” o da una sua abbreviazione (var.) oppure da una v. Perciò riferendosi ad esempio alla varietà che in Italia è conosciuta come Pioppo bianco piramidale universalmente questo “Populus” è conosciuto con il nome di Populus alba var. bolleana Lauche.

 

 

 

 

 

 

 

 

Se la variazione di una specie di pianta coltivata deriva da un incrocio, questa pianta viene detta “cultivar” ed il suo nome si scrive dopo la denominazione binomia in caratteri normali, racchiuso dalle virgolette; ecco allora che volendosi riferire alla cultivar che in italiano viene chiamata Faggio serpente, essa è denominata universalmente Fagus sylvatica “tortuosa”.

 

 

 

 

 

Se una pianta si incrocia in modo naturale (ibridismo) od antropico (ibridazione) con un’altra pianta appartenente allo stesso genere od alla stessa famiglia, tra i due nomi viene messa una “x”; in questo caso, volendo per esempio riferirsi all’incrocio che in italiano è conosciuto come l’incrocio del noce nero (Juglans nigra L.) con il noce comune (Juglans regia L.) esso si identifica universalmente con il nome Juglans x intermedia Carrière.

 

 

 

 

Nel caso in cui l’ibridismo o l’ibridazione avvenga tra piante di specie o famiglia diverse tra loro, la “x” viene anteposta al nome; per esempio l’incrocio che in italiano è riferito all’ibridazione del sorbo aria (Sorbus aria (L.) Crantz) con il pero selvatico (Pyrus pyraster Burgsdorff)in tutta la Terra è detto X Sorbopyrus auricularis (Knoop) CK Schneider.

 

 

 

 

 

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